Renè Collard l’antiquario dello Champagne

Posted on 22 dicembre 2012

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Marina Betto racconta  un fantastico champagne di “vigneron” assaggiato nei giorni scorsi. A fianco delle grandi Maison di Champagne ci sono i vigneron che come tutti i vignaioli sono più attenti e scrupolosi nel produrre il famoso nettare. Mentre per le grandi Aziende è importante la riconoscibilità costante del loro prodotto, soprattutto per la produzione base; i piccoli produttori devono scavarsi una nicchia tra questi titani, e spesso si trovano prodotti eccezionali, unici, particolari, in cui si riconosce il territorio e la filosofia di chi lo ha prodotto.

il mitico rene collard

il mitico rene collard

L’Azienda ( 8.5 ettari) di Daniel Collard e di sua moglie Francoise è nata nel 1974; Daniel rappresenta la quarta generazione. Suo padre René, detto anche Roi René,faceva lo Champagne di cui vi voglio parlare, e che ancora molti amanti del suo stile, richiedono a Daniel.

René Collard ( scomparso nel 2009) aveva fatto anche il fotografo, aveva una passione per le vecchie annate, un collezionista, un antiquario dello champagne. E’ stato un “organico” prima del tempo, limitando sempre le rese naturalmente, riducendo al minimo i trattamenti in vigna, evitando pesticidi e fertilizzanti chimici. Ha vinificato sempre in botti di rovere, in maniera esemplare, e grandi annate di questo champagne sono la 1969, 1976, 1985.

Molto apprezzato in Francia per i suoi champagne dal carattere ossidato, spesso ottenuti unicamente da pinot meunier, vitigno che dona corpo e materia ,sono preferiti anche dagli Inglesi.

champ collard

Champagne Cuveé Reserve 1975 René Collard giallo foglia d’oro, è stato sboccato nell’88. Il naso è avvolgente e caldo con aroma di vaniglia, poi note fresche di mela e agrumi anche canditi; in bocca è polposo fresco e con notevole persistenza delle bollicine; e ancora avvolgente con i suoi chiaroscuri tra note metalliche e dolci quasi di miele, il finale lungo lascia la bocca perfettamente pulita . E’sorprendente scoprire come questo vino non teme il passare del tempo; ha trentacinque anni e non sembra vecchio, è in perfetto equilibrio gustativo, espressione non di una verità assoluta, ma di un gusto personale, che può affascinare, come tutte le cose che sanno raccontare una storia e soprattutto una passione.